Master Plan: entro il mese la definizione dei contenuti del Patto tra l’Abruzzo e il Governo

UIL Abruzzo
20/10/2015
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MASTER PLAN

Entro il mese la definizione dei contenuti del Patto tra l’Abruzzo e il Governo

Ancora indefinito il Piano Nazionale per il Sud

Documento Uil Abruzzo

Il Master Plan nazionale è ancora avvolto nelle nebbie. Per esempio, dalle anticipazioni sin qui note sulla Legge di Stabilità 2016, non si vede la riduzione delle tasse al Sud di cui pure si era parlato. Ma non solo. Ci auguriamo che la presentazione del Rapporto Svimez, prevista per martedì 27 ottobre, provochi un ritorno d’interesse sul tema, essenziale per la crescita economica e occupazionale dell’Italia tutta.

Quanto al Master Plan regionale, si confermano le date: entro fine mese la messa a punto. Poi, la firma ufficiale. Il Governo si aspetta che l’Abruzzo sia la prima Regione, e che Bari sia la prima Città Metropolitana, a firmare il Patto. All'Abruzzo conviene cogliere a pieno l’occasione.

Per quanto riguarda le risorse già disponibili a livello regionale, in particolare quelle dei fondi strutturali europei FESR e FSE, si tratta di anticipare il più possibile la spesa, l’effettuazione degli investimenti, l’apertura dei relativi cantieri, e chiudere così il buco che anche questa volta si è creato tra vecchia e nuova programmazione. È un nostro interesse a prescindere dal Master Plan.

Per quanto riguarda le risorse nazionali, esse non verranno più assegnate come in passato, a prescindere dai progetti, ma negoziate a partire dai progetti. Non è chiaro se il Governo metterà risorse aggiuntive rispetto a quelle del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC, il nuovo nome del “FAS”) e a quelle dei PON (i fondi strutturali europei a gestione nazionale). In ogni caso, non si riceveranno risorse se non negoziandone l’impiego su progetti ben identificati.

La parte più definita, e probabilmente più consistente, delle risorse nazionali che daranno sostanza ai Master Plan delle Regioni e delle Città Metropolitane è quella del Fondo Sviluppo e Coesione; lo strumento giuridico privilegiato è il Contratto Istituzionale di Sviluppo; gli obiettivi saranno prevalentemente di tipo infrastrutturale. L’Abruzzo dovrà indicare infrastrutture al tempo stesso prioritarie e pronte per la fase realizzativa.

All’Abruzzo conviene ragionare di infrastrutture in senso lato. Certamente ferrovia, strade, porti, aeroporto, eccetera, ma anche rete idrica, depuratori, risanamento fiumi, lotta al dissesto idrogeologico, che sono anche pre-condizioni per parlare seriamente di valorizzazione del patrimonio naturale e culturale e di turismo.

E poi, il Patto dovrà riguardare impresa e lavoro e altri temi già presenti nella programmazione dei fondi europei (sociale, conoscenza, formazione, ambiente, turismo, credito, etc). Per quanto riguarda l’impresa, va sfruttata la possibilità di intervento anche per le grandi imprese, mentre i fondi strutturali sono limitati alle Piccole e Medie Imprese. È il momento di individuare le aree industriali complesse. Va garantita l’unitarietà della programmazione, su cui abbiamo fatto un importante passo avanti con l’istituzione dell’Autorità Unica di Gestione FESR-FSE. Il Master Plan Abruzzo dovrà inoltre essere l’occasione per l’assegnazione all’Abruzzo dei 133 milioni di Fondo Sviluppo e Coesione promessi a titolo di indennizzo per compensare in parte il taglio subito di 321 milioni di fondi strutturali rispetto alla scorsa programmazione. Chiediamo venga esplicitato come i 133 milioni verranno inglobati nella programmazione regionale 2014-2020, rafforzando i POR FESR e FSE.

Opportunamente, nella documentazione fornita dalla Regione, si richiamano gli ambiti di intervento di alcuni PON. Proponiamo, anche a titolo di completamento dell'indennizzo promesso, la sperimentazione in Abruzzo della nuova Agenzia per il Lavoro, anche utilizzando risorse PON e FSC.

Proponiamo che l’Abruzzo arricchisca il suo Master Plan con un allegato fiscale, che contenga un piano di graduale ma strutturale ed integrale azzeramento delle maggiorazioni di tasse (addizionale regionale Irpef ed Irap) che cittadini ed imprese pagano in Abruzzo a causa dell’extra-deficit sanitario che comportò a suo tempo il commissariamento della Regione sulla Sanità: l’archiviazione della dolorosa vicenda della “regione canaglia” deve vedere anche la fine della fiscalità di svantaggio. Augurandoci che nel frattempo il Governo decida di cominciare a introdurre la fiscalità di vantaggio al Sud per favorirne la ripresa.

Pescara, 20 ottobre 2015                                                                      Per la Uil Abruzzo (Roberto Campo)

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