Protocollo per la Concertazione in Abruzzo 26 febbraio 2003

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Protocollo per la Concertazione in Abruzzo

26 Febbraio 2003

Premessa: 

- che la Regione e le Parti, allo scopo di rafforzare le sinergie nella conduzione delle rispettive attività a sostegno dello sviluppo economico, sociale e del lavoro, preso atto delle intese precedentemente raggiunte, si impegnano con il presente protocollo ad approfondire, sviluppare ed estendere il metodo del parteneriato economico-sociale e della concertazione, ivi inclusa quella triangolare tra Istituzioni e Parti Sociali; 

- che la Regione e le Parti rappresentative delle società abruzzese, ivi inclusi gli enti locali, intendano progettare, definire programmi e proposte di legge attraverso un ampio processo di concertazione; 

- che, anche, le linee di attuazione delle politiche economiche e sociali della Regione Abruzzo nascono dalla sintesi di un processo di confronto regionale continuo; 

Tanto premesso ed allo scopo di pervenire a scelte che siano il più possibile condivise partecipate. 

Le Parti concordano sui seguenti punti: 

A) MODALITA' DI CONFRONTO E COOPERAZIONE 

Le pari affidano l'attuazione delle linee strategiche concordate e gli impegni assunti ad una triplice modalità di confronto e di cooperazione, da applicarsi consensualmente e distintamente a seconda dei temi e dei provvedimenti oggetto di confronto: 

Confronto ordinario e informazione: il Governo regionale si impegna ad attivare l'informazione e il confronto con le Parti nell'istruttoria dei provvedimenti di particolare rilievo per il raggiungimento degli obiettivi (settoriali o specifici) della programmazione regionale. Il Governo regionale si impegna, in ogni caso, ad assicurare alle Parti, per il tramite delle sedi e degli strumenti di partenariato individuati di comune accordo, un flusso informativo costante sulle scelte e sulle azioni di alta amministrazione. Allo stesso modo, le rappresentanze delle Parti, riconoscono nelle sedi e negli strumenti di parteneriato il canale primario di informazione preventiva e di confronto con la Regione sulle rispettive scelte e iniziative. 

Confronto preventivo (con parere obbligatorio non vincolante): il Governo regionale si impegna a procedere ad un confronto preventivo con le Pari finalizzato all'acquisizione di un parere con eventuali proposte modificative, in ordine alla Bozza di Programma Regionale di Sviluppo, alla Bozza di Documento di Programmazione Economico-Finanziario Regionale (DPEFR) e loro aggiornamenti, alle Legge finanziaria regionale e relativi collegati, alla bozza di intesa generale quadro, alla bozza di intesa istituzionale di programma. 

Per l'attuazione di tale procedura di cooperazione e consultazione, la Regione e le Parti concordano sui seguenti punti: 

• la Regione si impegna a trasmettere alle Parti la documentazione utile entro un congruo lasso di tempo, al fine di consentire l'esame e l'opportuno approfondimento preventivamente alla data stabilita per il confronto con le Parti stesse; 

• qualora non si sia raggiunto il consenso per la formulazione di un Parere nel corso della seduta tal fine convocata, le Parti possano riservarsi di inviare un parere congiunto o loro singole proposte alla Regione entro il decimo giorno da quello in cui si è tenuta la seduta di confronto; 

• la Regione e le Parti riconoscano tale parere quale obbligatorio, ma non vincolante. La Giunta regionale riporterà l'esito di tale procedura di consultazione nelle premesse di provvedimento deliberativo oggetto della consultazione stessa; 

• le Parti, inoltre, si danno atto che i partenariati realizzati per la programmazione e l'attuazione dei Programmi Operativi Comunitari restano regolati da apposite norme. 

Confronto per Accordi: il Governo regionale e le Parti si impegnano ad attivare - sui temi specifici congiuntamente individuati nelle sedi di partenariato attivate e sui provvedimenti regionali di programmazione e amministrazione particolarmente qualificati, nonché sui temi rilevanti attinenti lo sviluppo economico, sociale e del lavoro e della politica dei redditi - apposite sedi di confronto e di approfondimento finalizzate all'elaborazione di soluzioni condivise per le proposte conseguenti. 

Qualora gli esiti del percorso di confronto attivato lo consentono, il risultato della concertazione costituirà oggetto di accordi e protocolli tra la Regione e le Parti interessate, preliminari a successivi provvedimenti ed iniziative, nel rispetto delle normative vigenti e delle prerogative di ciascun organo regionale. 

Nell'adozione di questa procedura la Regione indica alle Parti un termine entro il quale concludere l'accordo. 

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La proposta di attivazione dei tavoli di concertazione può essere avanzata alla Regione per tramite della Segreteria della Concertazione di cui al punto d) da ciascuno dei soggetti aderenti al presente protocollo. 

La Regione e le Parti si impegnano a monitorare periodicamente le attività di confronto e di cooperazione cosi realizzate ed i risultati raggiunti nel perseguimento degli obiettivi condivisi e a darne opportuna diffusione attraverso idonei canali di informazione, al Consiglio regionale, ai cittadini, agli operatori economici e sociali abruzzesi e a tutti i soggetti da ciascuno rappresentati. 

B) SOGGETTI DELLA CONCERTAZIONE 

I soggetti aderenti al presente protocollo sono: 

• La Regione Abruzzo; 

• le Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura; 

• le Associazioni più rappresentative degli interessi del sistema delle imprese abruzzesi; 

• i Sindacati più rappresentativi degli interessi dei lavoratori abruzzesi, già rappresentati nella Commissione Regionale politiche del lavoro dell'Abruzzo; 

• le Province abruzzesi; 

• le Associazioni rappresentative delle autonomie locali. 

Possono aderire al protocollo, nelle sedi a secondo le modalità di seguito indicate: 

• gli altri soggetti presenti in Abruzzo aventi un ruolo rilevante nei processi di sviluppo economico, sociale e del lavoro; 

• le Associazioni più rappresentative delle informazioni e delle aggregazioni sociali abruzzesi e degli organismi di rappresentanza del settore no-profit in Abruzzo; 

• le Organizzazioni più rappresentative dei professionisti e degli operatori economici non organizzati in forma d'impresa; 

• le Associazioni più rappresentative degli interessi dei consumatori e degli utenti in Abruzzo; 

• gli Enti gestori di grandi infrastrutture nonché gli altri Enti in grado di esprimere una funzione rilevante nell'organizzazione e nel supporto degli interessi e dello sviluppo del sistema socioeconomico abruzzese; 

• i rappresentanti dell'associazionismo ambientalista e femminile. 

C) SEDI DELLA CONCERTAZIONE 

Tavolo di Concertazione 

Il "Tavolo per la Concertazione in Abruzzo" è l'organo espressione sintetica e trasversale del livello di rappresentanza delle Parti Sociali abruzzesi. 

Il Tavolo di Concertazione in Abruzzo è la sede in cui si realizza il confronto politico istituzionale tra Governo Regionale e Parti Sociali in ordine all'analisi e all'elaborazione delle scelte strategiche per lo sviluppo economico, sociale e del lavoro dell'Abruzzo, e dei conseguenti atti amministrativi. E', inoltre, la sede in cui si monitorano e valutano congiuntamente le attività svolte in attuazione alle suddette strategie e il conseguimento degli obiettivi individuati. 

Il Tavolo di Concertazione è presentato dal Presidente della Giunta Regionale. Ne sono membri di diritto gli Assessori della Giunta Regionale, il Presidente di Uniocamere Abruzzo, i Presidenti regionali delle Associazioni imprenditoriali, i Segretari regionali dei Sindacati dei lavoratori, i Presidenti regionali (o i rappresentanti con equivalente funzione) dei Soggetti sottoscrittori del presente Protocollo, i Presidenti delle Province, i Presidenti Regionali di UNCEM e ANCI o loro delegati. 

Il Tavolo di Concertazione si riunisce, di norma, per le occasioni di confronto preventivo secondo le modalità sopra dette. 

Il Presidente della Regione può invitare a partecipare al Tavolo di Concertazione, riunito in sessione allargata e a seconda dei termini all'ordine del giorno, i Presidenti: 

• delle Associazioni rappresentative delle Autonomie territoriali abruzzesi o degli organismi regionali di raccordo istituzionale in esse; 

• delle Società e delle Agenzie regionali abruzzesi; 

• di altri Organismi ed Enti tecnici di rilevanza strategica per lo sviluppo economico-sociale regionale. 

La composizione del Tavolo di Concertazione può essere aggiornata periodicamente dalla Regione sulla base dei dati e delle informazioni inerenti la rappresentatività delle Parti sociali. 

La rappresentatività delle organizzazioni associative promotrici ed aderenti al Protocollo sarà verificata dal Presidente della Regione sulla base dei dati e delle informazioni disponibili grazie agli strumenti di rilevazione istituzionale della consistenza associativa, tenuto conto dell'effettiva operatività e significatività di ciascuna organizzazione nello svolgimento delle attività di cui al proprio Statuto e nel proseguimento degli interessi generali di sviluppo economico, sociale e del lavoro dell'Abruzzo. 

Tavoli tematici 

I Tavoli Tematici operano quali strumenti finalizzati ad un confronto, organico su temi ed obiettivi di rilevante interesse su cui la Regione e le Parti coinvolte condividano l'esigenza di attivare il tavolo stesso. 

I Tavoli Tematici sono istituiti di norma presso la Distribuzione Regionale competente per materia o qualora abbiano un rilievo trasversale alle aree di competenza individuate dagli atti di assetto organizzativo della Giunta regionale presso la Direzione Regionale Affari della Presidenza in raccordo alle altre Direzioni Regionali competenti per materia. Il raccordo e l'interfaccia tra i diversi tavoli tematici è assicurato dalla "Segreteria della Concertazione" di cui al punto d). 

Ai lavori dei Tavoli Tematici possono essere ammessi o invitati ulteriori soggetti rispetto ai sottoscritti del Protocollo qualora la specificità delle problematiche in questione lo richieda. 

Gli esiti del lavoro istruttorio condotto nei Tavoli tematici vengono riportati alla Segreteria della Concertazione per l'opportuna presa d'atto. 

Gli uffici regionali competenti alla tenuta della segreteria di ciascun tavolo Tematico assicurano la necessaria e costante circolazione dell'informazione, circa la composizione dei Tavoli stessi, gli ordini del giorno, i verbali delle sedute svolte alla Segreteria e, per il termine di quest'ultima, alle altre sedi del partenariato e della concertazione regionale. 

D) SEGRETERIA DELLA CONCERTAZIONE 

La Giunta regionale si impegna ad istituire con apposito atto presso la Presidenza la "Segreteria per la Concertazione in Abruzzo". 

La Segreteria è il luogo di sintesi e di coordinamento di tutte le relazioni attivate, nonché di definizione, sotto il profilo tecnico, dei risultati del confronto e di collegamento con la Programmazione regionale. 

Essa raccoglie le informazioni sulle rispettive iniziative provenienti dalle Parti aderenti al presente Protocollo, nonché i pareri, le proposte, le decisioni e le segnalazioni relative ai problemi generali dello sviluppo economico-sociale della Regione, provenienti dalle Parti stesse e dai Tavoli tematici. 

A tal fine, per lo svolgimento dei propri compiti, la Segreteria per la Concertazione si avvale di referenti appositamente designati. 

Le Parti concordano altresì sulle seguenti 

DICHIARAZIONI D'INTENTI 

- La Giunta regionale ed i sottoscrittori del presente atto auspicano che le regole in esso contenute siano recepite dalle Province, dai Comuni e dalle Comunità Montane della Regione Abruzzo, al fine di prevenire ai vari livelli istituzionali e scelte che siano il più possibile condivise, concertate e partecipata. 

- La Giunta regionale ed i sottoscrittori auspicano, inoltre, che nello Statuto della Regione Abruzzo sia fatto espresso richiamo alla concertazione quale metodo di confronto dell'Istituzione Regionale con le forze economiche e sociali. 

***

COMINICATO DELLA UIL ABRUZZO SULLA STIPULA DEL PROTOCOLLO PER LA CONCERTAZIONE IN ABRUZZO 

La Uil ha sottoscritto il documento contenente la delibera con cui la Giunta Regionale ha adottato il Protocollo per la concertazione in Abruzzo. 

Come da noi chiesto, questa parte sul sistema di confronto tra l'Esecutivo regionale e le parti sociali era stata stralciata dal più generale "Patto per lo sviluppo, l'occupazione e la coesione economica e sociale in Abruzzo", proposto dalla Giunta. 

La Uil aveva giudicato il documento sul sistema di confronto con le parti sociali sottopostoci a suo tempo dalla Giunta Regionale un'utile base di discussione e aveva proposto i propri emendamenti al testo. 

La stesura finale del documento ha confermato l'accoglimento di quasi tutte le nostre richieste e osservazioni. 

In particolare, avevamo chiesto: 

• che il Protocollo si collocasse nel solco dei precedenti accordi regionali sulla concertazione, quello Giunta Parti Sociali dell'8.9.99 (Giunta Falconio) e il Verbale Giunta Parti Sociali del 18.12.00, che ne aveva confermato la validità (Giunta Pace); 

• che fosse espressamente richiamata anche la concertazione triangolare Giunta Parti Sociali, tipica della politica dei redditi, e non solo conforme di Parteneriato e dialogo sociale, che coinvolgono un numero molto più ampio di soggetti, e che sono la forma di confronto tra politico e sociale raccomandata a livello europeo per la programmazione;

• che fosse favorito un completamento del sistema regionale di concertazione e partenariato, dando impulso all'istituzione di regole e percorsi di confronto con le parti sociali anche nelle Province, nei maggiori Comuni e nelle Comunità Montane; 

• che si operasse affinché la concertazione fosse espressamente richiamata nello Statuto delle Regione Abruzzo, producendo una sorta di avviso comune in tal senso della Giunta Regionale e dei soggetti della Concertazione regionale. 

Come si può leggere dal testo del Protocollo per la concertazione in Abruzzo, che alleghiamo, questi parti sono tutti presenti nel testo, e la conclusione cui si è prevenuti è importante perché il confronto sistematico e regolato tra la Giunta e le parti sociali ne esce definitivamente confermato come valore istituzionale indipendentemente dal colore politico degli esecutivi regionali; perché finalmente si riprende il percorso per estendere la concertazione alle province e ai comuni, luoghi sempre più significativi di decisione politica, amministrativa e programmatoria, e perché per la prima volta viene formalizzato un auspicio, autorevole, affinché lo Statuto della Regione Abruzzo, le cui bozze finora prodotte avevano ignorato il tema, faccia un espresso richiamo alla concertazione quale metodo di confronto di contenuto dell'Istituzione Regione con le forze e economiche e sociali. 

Sentiamo dunque la sottoscrizione di questo documento come un fatto indubbiamente positivo, ma senza trionfalismi, che sarebbero fuori luogo perché il confronto di merito è ancora in larga parte da fare e tutt'altro che semplice, dalla Vertenza Abruzzo al Patto nel suo insieme. 

Per la Uil Abruzzo, il Segretario Generale (Dino Fasciani) 
26.02.03 

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