Tornano gli investimenti esteri in Italia - Abruzzo: organizziamoci per attrarne

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Tornano gli investimenti esteri in Italia - Abruzzo: organizziamoci per attrarne

Comunicato Uil Abruzzo

Finalmente dall’estero si torna ad investire in Italia: non solo acquisizioni, che spesso si rivelano essere il preludio di smantellamenti, ma acquisto di quote di minoranza (per 43 miliardi e ½ nel 2015), segno che c’è chi crede nel futuro dell’Italia. Il dato dell’Abruzzo è a prima vista buono, con 200 milioni di investimenti, il doppio della Campania; il quadruplo delle Marche; oltre il 50% in più della Toscana. Guardando meglio, però, si vede che quello dell’Abruzzo è un unico investimento (presumiamo, quello della Brioni), mentre la Campania nel ha 10, le Marche 3, la Toscana 9. È allora necessario non dormire sul dato, ma cercare di intercettare più investimenti esteri in Abruzzo, anche considerando l’apparato produttivo notevole e ben articolato che abbiamo: automotive, ICT, chimica farmaceutica, agroalimentare, etc.

Nell’incontro con il Presidente D’Alfonso dello scorso sabato, su Master Plan e post-Master Plan, avevamo convenuto, insieme a Cgil e Cisl, su una scaletta di cose da fare, tra cui l’adozione  di due allegati  al Master Plan Abruzzo, uno proprio sull’attrazione di nuovi investimenti, definendo pacchetti di vantaggi insediativi, burocratici, fiscali, di servizi e di relazioni industriali. In attesa che anche il Governo nazionale faccia una qualche scelta sulle Zone Economiche Speciali, per strutturare meglio l’attrazione di investimenti, costruiamo una proposta regionale che invogli ad investire da noi e a fare assunzioni. L’altro allegato da produrre è quello sulla fiscalità regionale, definendo tappe, anche graduali, di superamento strutturale ed integrale dell’attuale stato di fiscalità di svantaggio.

Ci auguriamo che su questi punti si possa lavorare celermente e raggiungere risultati utili per riaprire prospettive economiche e lavorative in Abruzzo, per cominciare a rimediare alle gravi perdite occupazionali subite soprattutto nel biennio 2013-2014 e non riassorbite.

Pescara, 1 febbraio 2016

                                                           Per la Uil Abruzzo (Roberto Campo)

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