"La Regione Abruzzo faccia scelte prima della fine della legislatura"

L'appello di Michele Lombardo dal congresso Uiltec Abruzzo, che ha visto la nascita di una federazione unica regionale

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Montesilvano (Pe), 9 ottobre 2018 - Un sindacato che, parlando ora a nome di tutto il territorio regionale, possa dare il suo contributo allo sviluppo di un Abruzzo industrializzato ma sempre in bilico tra sud e nord. È la mission della Uiltec Abruzzo, che da questa mattina, martedì 8 ottobre, riunisce in un unico organismo regionale le precedenti articolazioni territoriali Adriatica Gran Sasso e Adriatica Maiella. La federazione dei lavoratori del tessile, energia e chimica della Uil si sono riuniti all’Hotel Promenade di Montesilvano per celebrare un congresso nel corso del quale Debora Del Fiacco è stata eletta segretaria regionale, affiancata da una segreteria composta da Emidio Angelini, Luca Piersante, Riccardo De Feo, Giuseppe D’Anniballe e Gianni Cordesco, mentre tesoriere sarà Arnaldo Schioppa.

Ai lavori, coordinati da Giovanni Bellissima, segretario organizzativo nazionale Uiltec, è intervenuto anche Paolo Pirani, segretario nazionale Uiltec che ha invitato la neonata organizzazione regionale a “continuare nella strada del rinnovamento del sindacato, favorendo l’ingresso di nuove leve e avanzando proposte concrete per lo sviluppo industriale dell’Abruzzo, una regione strategica per l’economia italiana”.

Gli ha fatto eco Michele Lombardo, segretario regionale Uil Abruzzo, che ha ricordato: “Siamo una regione cerniera nel sistema economico-sociale italiano: da diverso tempo usciti dal sud, rimaniamo una regione di transizione, mentre i nostri vicini continuano ad arretrare. È il caso del Molise, nuovamente scivolato tra i territori del Sud, così come l’Umbria e le Marche, ora tra le regioni di transizione come noi, dopo anni di collocamento tra quelle del nord. Le ragioni di questa “resistenza” stanno nel fatto che abbiamo un patrimonio industriale che annovera gruppi di valenza nazionale e internazionale: questo patrimonio è irrinunciabile, e va sostenuto così come quello artigianale, che ha superato una crisi dovuta non solo alla finanza ma anche alla disattenzione delle politiche regionali. A fronte di tutto questo, assistiamo purtroppo ad un governo che taglia ben 200 milioni di euro al Masterplan, e una Regione che se avesse allocato per tempo quelle risorse, come chiesto da noi a più riprese, avrebbe di fatto impedito questa pericolosa riduzione. Per tutto questo ieri (lunedì) nel corso dell’incontro che abbiamo avuto con il presidente vicario Giovanni Lolli abbiamo ribadito che in questa ultima coda della legislatura almeno due scelte possono e devono essere fatte prima che si torni a votare: l’avvio immediato della zes, la zona economica speciale, e il contestuale rilancio del progetto del corridoio Tirreno-Adriatico, che connetta i flussi commerciali proprio attraverso la nostra regione, rilanciando le infrastrutture e l’intero sistema produttivo”.

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