Sicurezza sul lavoro, oggi la manifestazione a Teramo. Uil Abruzzo: “Le istituzioni intervengano subito”

Il segretario regionale Michele Lombardo : “Quest’anno oltre 400 morti bianche in Italia e 9 in Abruzzo. È una mattanza che deve finire”

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Si è tenuto questa mattina a Teramo lo sciopero generale del settore metalmeccanico, organizzato dai sindacati di categoria dei metalmeccanici,  a sostegno  della sicurezza sul lavoro. Presente all’iniziativa anche la Uil Abruzzo che ha ribadito con forza, in piazza Martiri,  la campagna  Zero morti sul lavoro, promossa dalla Uil nazionale.

“Un paese sviluppato, democratico e industriale come l’Italia non può permettersi di continuare ad avere vittime nei luoghi di lavoro – ha commentato il segretario generale della Uil Abruzzo Michele Lombardo -.  Sono oltre 400 a livello nazionale le morti bianche avvenute in questi primi mesi del 2022 e 9 in Abruzzo. Questa è una mattanza che deve finire il prima possibile”.

La protesta, indetta da Uilm Fim e Fiom della provincia di Teramo, in seguito alla morte dell’operaio 49enne del Teramano avvenuta nei giorni scorsi, ha ribadito la necessità di intervenire in termini istituzionali, sia  a livello nazionale che regionale, su un tema che, come spiega il segretario Lombardo, “sta diventando un vero e proprio dramma di natura sociale”. “Oggi il sindacato confederale abruzzese – ha aggiunto - ha commemorato l’ultima vittima che ha perso la vita in fabbrica per riportare il pane a casa. La Uil è impegnata ormai da anni nella campagna Zero morti sul lavoro per ribadire che tra le varie necessità c’è quella di avviare confronti istituzionali urgenti sul tema della sicurezza”.

“Come Uil Abruzzo, unitariamente a Cgil e Cisl Abruzzo, – ha concluso -  continueremo a spingere forte sull’acceleratore per far sì che le istituzioni a tutti i livelli si assumano le proprie responsabilità e che al più presto si possa arrivare a leggi che consentano alle persone, a donne e uomini, a madri e padri di famiglia, di poter tornare a casa tranquilli dopo il lavoro, senza rimetterci la propria vita”.

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